21-22 maggio 2025 | Milano, Italia
Il 22 maggio, la biopsia liquida è stata un tema cardine nel corso del simposio “mCRC – Comprendere l’eterogeneità e l’evoluzione del carcinoma colorettale metastatico: dai meccanismi alle terapie”, tenutosi presso l’Istituto IFOM di Milano. L’evento ha riunito esperti di ricerca oncologica di base, traslazionale e clinica da tutto il mondo per discutere i meccanismi dell’eterogeneità e dell’evoluzione tumorale, in particolare nel carcinoma colorettale, e le loro implicazioni terapeutiche. Diverse presentazioni vertevano sulla biopsia liquida, una tecnica innovativa e minimamente invasiva che promette di rivoluzionare la gestione clinica di diversi tipi di tumore.
Jeanne Tie (Peter MacCallum Cancer Centre, Australia), Nitzan Rosenfeld (Barts Cancer Institute, Queen Mary University di Londra, Gran Bretagna) e il Principal Investigator del centro coordinatore italiano dello studio clinico SAGITTARIUS, Salvatore Siena (Niguarda Cancer Center e Università degli Studi di Milano), hanno presentato dati e discusso il potenziale trasformativo del DNA tumorale circolante (ctDNA) nella diagnosi precoce, nel monitoraggio post-operatorio e nella pianificazione personalizzata delle terapie in diversi contesti clinici. Inoltre, Silvia Marsoni (IFOM), Coordinatrice Scientifica del progetto SAGITTARIUS, ha illustrato come la biopsia liquida sia destinata a rivoluzionare la gestione del tumore del colon in fase iniziale, rivelando la complessità molecolare della malattia micrometastatica. Marsoni ha presentato una panoramica dello studio PEGASUS, che ha dimostrato come il ctDNA possa aiutare a rilevare la malattia residua minima dopo l’intervento chirurgico in pazienti con tumore del colon localizzato. Queste evidenze sono ora alla base dello studio clinico SAGITTARIUS, di cui ha descritto il disegno, gli obiettivi e lo stato di avanzamento.
“Se avrà successo, SAGITTARIUS potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui trattiamo il tumore del colon in fase iniziale” ha commentato Silvia Marsoni. “Personalizzando i trattamenti in base alle caratteristiche molecolari di ciascun tumore, possiamo curare i pazienti con malattia residua in modo più mirato ed efficace. Ma soprattutto, identificando i pazienti che hanno realmente bisogno della chemioterapia e quelli che non ne hanno bisogno potremmo risparmiare a molti pazienti tossicità inutili e migliorare la loro qualità di vita, preservando gli esiti terapeutici.”
Il Simposio
Il Simposio “mCRC – Comprendere l’eterogeneità e l’evoluzione del carcinoma colorettale metastatico: dai meccanismi alle terapie” è stato un evento di disseminazione che ha segnato la conclusione di sette anni di ricerca d’avanguardia sul carcinoma colorettale metastatico (mCRC), finanziata dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e coordinata da Alberto Bardelli (IFOM). Il programma ha coinvolto oltre 2.500 pazienti, 12 unità di ricerca e 25 centri clinici in Italia, Spagna e Germania, portando a oltre 140 pubblicazioni scientifiche e 5 studi clinici interventistici, e gettando le basi per il progetto SAGITTARIUS.