Nello studio clinico SAGITTARIUS stiamo studiando come la biopsia liquida, esame del sangue non invasivo che rileva il DNA tumorale, possa guidare la terapia post-operatoria nei pazienti con tumore del colon. Il nostro obiettivo è semplice ma ambizioso: offrire un trattamento più personalizzato a chi ne ha bisogno, ed ridurre i trattamenti a chi non ne ha necessità.
Da molti anni accompagno i pazienti lungo il difficile percorso delle cure per il tumore del colon. La terapia standard per la malattia localizzata resta l’intervento chirurgico, ma il passo successivo è spesso incerto. Infatti, le tecniche di imaging non permettono di rilevare eventuali residui di malattia, il che può portare a un ritorno di malattia. Per questo motivo in genere dopo l’intervento si somministra la chemioterapia a tutti i pazienti, prevenendo così tale rischio. Lo studio SAGITTARIUS potrebbe dimostrare che alcuni pazienti possono evitare in sicurezza la chemioterapia e i suoi effetti collaterali, ricevendo invece terapie personalizzate basate sulle caratteristiche molecolari del tumore o, sempre sotto stretta supervisione medica, nessun trattamento. Questo studio, sostenuto dal programma Horizon Europe dell’Unione Europea, potrebbe quindi portare a strategie terapeutiche più personalizzate e con un miglior rapporto costi-benefici, e soprattutto a un miglioramento concreto nella cura dei pazienti.
In totale, SAGITTARIUS coinvolgerà 26 centri clinici in Spagna, Italia e Germania, con l’obiettivo di arruolare 900 pazienti. A giugno 2025, oltre 100 pazienti hanno già aderito allo studio e 25 centri sono attivamente coinvolti nell’arruolamento.
Questo studio rappresenta un vero sforzo collaborativo. Riunisce chirurghi, oncologi, patologi, infermieri, ricercatori e data scientist per affrontare una sfida complessa in tempo reale. Il nostro modello si basa non solo su una scienza all’avanguardia, ma anche sulla fiducia: tra pazienti e team di cura, tra istituzioni e tutti gli attori impegnati a trasformare l’oncologia.
Sono profondamente grata ai pazienti che hanno già aderito e alle équipe di clinici che lavorano instancabilmente per realizzare questa visione. Insieme, non stiamo solo testando un’ipotesi: stiamo contribuendo a ridisegnare il futuro della cura del tumore del colon, un paziente alla volta.
— Clara Montagut,
Responsabile della Sezione Tumori Gastrointestinali, Dipartimento di Oncologia, Hospital del Mar (Barcellona)