Coinvolti i primi 6 pazienti nello studio clinico SAGITTARIUS

Clinical trial

Già reclutati i primi 6 pazienti del progetto finanziato dal programma Horizon Europe dell’Unione Europea SAGITTARIUS, segnando l’inizio di uno studio clinico che potrebbe trasformare il trattamento del tumore al colon a livello globale. Infatti, lo studio sfrutterà la biopsia liquida, un approccio innovativo in medicina di precisione, per personalizzare il trattamento post-chirurgico dei pazienti con un cancro del colon locoregionale (di stadio II ad alto rischio e stadio III operabile). In tal modo, SAGITTARIUS potrebbe contribuire a migliorare l’efficacia dei trattamenti in questo tipo di tumore, la qualità della vita dei pazienti e i costi rispetto a quanto avviene oggi.

“La partecipazione dei primi 6 pazienti segna l’inizio di un percorso che potrebbe portare a nuove e migliori opzioni di trattamento per milioni di persone. Questo è solo il primo passo verso risultati che potrebbero cambiare radicalmente la qualità della vita dei pazienti con tumore al colon” ha commentato Silvia Marsoni (IFOM), coordinatrice scientifica del progetto, che coinvolge 7 partner in 5 Paesi europei e una rete di oltre 20 centri clinici tra Italia, Spagna e Germania.

Come SAGITTARIUS può fare la differenza

Attualmente, il trattamento principale per i pazienti con un cancro del colon locoregionale è l’intervento chirurgico, per rimuovere il tumore. Tuttavia, talvolta non è sufficiente, perché il tumore può presentare micrometastasi che non vengono di fatto rimosse dalla chirurgia. Queste micrometastasi sono così piccole da non poter essere rilevate dagli esami radiologici, per cui gran parte dei pazienti dopo la chirurgia è sottoposta anche a una chemioterapia post-operatoria (chiamata chemioterapia adiuvante), per eliminare qualsiasi cellula tumorale residua. Tuttavia, questa terapia potrebbe essere superflua per le persone che hanno un tumore che non presenta micrometastasi, ed evitarla potrebbe risparmiare loro la tossicità del trattamento.

Rilevare la presenza di micrometastasi risulta quindi molto importante e la biopsia liquida potrebbe avere un ruolo da protagonista, come dimostrato da molti studi clinici recenti, come lo studio PEGASUS. SAGITTARIUS punta proprio a sfruttare la biopsia liquida per valutare la presenza o meno di micrometastasi dopo la chirurgia e valutare se, analizzando le caratteristiche dei tumori dei pazienti con tumore al colon, sia possibile personalizzare la gestione e la terapia dei pazienti con tumore al colon stadio II alto rischio e III operabile su due fronti: da un lato, evitando la chemioterapia in chi potrebbe non averne bisogno, e dall’altro sostituendo alla chemioterapia altri trattamenti biologici e immunologici in base alle caratteristiche molecolari del tumore.

Nei prossimi mesi i siti clinici in Italia, Germania e Spagna includeranno altri pazienti in questo studio innovativo. La prima sfida dello studio clinico SAGITTARIUS è reclutare 900 pazienti rispettando criteri medici rigorosi e i tempi necessari per svolgere i test per l’assegnazione a ciascun paziente del trattamento. Infatti, i pazienti dovranno entrare nello studio entro 2-3 settimane dall’intervento, cosa fattibile solo grazie alla stretta collaborazione e coordinazione di chirurghi e patologi con gli oncologi medici dei centri partecipanti.

Per avere maggiori informazioni

Per ulteriori informazioni o per partecipare alla sperimentazione, rivolgersi a: clinical.trials@ifom.eu.

Per saperne di più sul progetto SAGITTARIUS:

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